MINISTERO DELL'ISTRUZIONE

    Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei - Catania 

Venerdì 24 febbraio il nostro Istituto – rappresentato da Rachele Raffa (III E), Emma Romano (III E), Cecilia Nicolosi (III E) e Ginevra Montoro (III B) - ha partecipato ad un evento organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio. Tutto ha avuto inizio con un Time Out per la Pace. Successivamente c'è stata una conferenza con il collegamento con un membro della Comunità, Yuriy Lifanse da Kiev, che ha messo in evidenza l'importanza degli aiuti umanitari, l'attenzione costante a quanto sta avvenendo in Ucraina, senza dimenticare e senza abituarsi all'idea della guerra, e la necessità di azioni diplomatiche diffuse;  in seguito si è assistito all'intervento di Domenico Quirico, il giornalista che è stato prigioniero in Siria per 5 mesi, che ha fatto sentire ai presenti tutto il dolore della guerra; ha chiuso il giro di interventi Emiliano Abramo, il responsabile della comunità di Sant'Egidio, che ha puntato l'attenzione sull'impegno per la pace e sull'importanza di avere fiducia e credere che si potrà raggiungere. Dopo la conferenza, è partita la marcia verso la Cattedrale per una veglia di preghiera per la Pace insieme al Nostro Arcivescovo, S. E. Mons. Luigi Renna. Il Nostro Vescovo ci ha consegnato il contributo della Pacem in Terris di Giovanni XXIII, concludendo con il numero 60: “Per cui giustizia, saggezza ed umanità domandano che venga arrestata la corsa agli armamenti, si riducano simultaneamente e reciprocamente gli armamenti già esistenti; si mettano al bando le armi nucleari; e si pervenga finalmente al disarmo integrato da controlli efficaci. "Non si deve permettere — proclama Pio XII — che la sciagura di una guerra mondiale con le sue rovine economiche e sociali e le sue aberrazioni e perturbamenti morali si rovesci per la terza volta sull’umanità". È stato un momento molto toccante che ha permesso, ancora una volta, di capire quanta assurda violenza genera una guerra e quanto l’uomo ancora , nonostante si definisca evoluto, non abbia saputo comprenderne la follia e soprattutto l’importanza della diplomazia.