Martedì 4 giugno, nella suggestiva cornice del Teatro greco romano di Catania, si è svolta la cerimonia di premiazione dell’Amenanos Neos Festival dei giovani “Concetta Oliveri” 2024.
Il Laboratorio teatrale “Ragazzi in scena” del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Catania, sotto la guida delle docenti Monica Mirabella e Maria Grazia Rigano, si è aggiudicato la Menzione speciale – quarto posto per Le Troiane, libero adattamento della tragedia di Euripide. La riflessione sulla guerra, il più grande fallimento dell’umanità, è stata inevitabile in questo preciso momento storico. I ragazzi e le ragazze hanno sentito forte l’urlo di sofferenza innalzato dalle donne Troiane, perché lo hanno rivisto nelle immagini degli uomini, delle donne e soprattutto dei bambini che ogni giorno affollano i notiziari e che troppo spesso scorrono velocemente tra la nostra indifferenza.
Per questo si è tornati ad Euripide, ad un’opera che nel 415 a.C. denuncia l’insensatezza della guerra, la violenza e la distruzione che non lasciano vincitori, ma solo vinti. Il mondo classico ci parla, ci fa riflettere. Il valore della tragedia antica è racchiuso qui: nella sua capacità di dialogare con noi moderni, svelandoci significati eterni, verità immutate e immutabili.
La tragedia, come insegna Aristotele, a differenza della storia, descrive l’universale, aiutandoci a comprendere cosa sia la guerra nella sua essenzialità.
La guerra è sangue, macerie, distruzione, annientamento dell’altro, morte. Perché non possiamo dimenticare che in guerra si muore. E incalcolabili come mai prima, sono oggi le vittime civili. Per questa ragione, il lavoro teatrale ha tratto ispirazione dall’esempio di un uomo, di un medico, che ha speso la sua vita combattendo incessantemente contro la guerra. Il suo nome era Gino Strada.
La storia ci insegna che la natura umana è tendenzialmente egoistica e solitaria. Lo stato di pace tra gli uomini non è niente affatto uno stato naturale, va costruito, è un dovere morale. Kant immaginava una pace perpetua, ma non hai mai pensato alla pace come uno stato utopico, irraggiungibile. Se Kant immaginava la pace possibile, oggi, più che in qualunque altro momento della storia, diciamo che la pace è soprattutto necessaria. Il monito di Gino Strada non può più lasciarci indifferenti. “Se l’uomo non butterà fuori dalla storia la guerra, sarà la guerra che butterà fuori dalla storia l’uomo”.
Nelle lacrime delle donne Troiane ci sono le lacrime di quanti oggi subiscono gli orrori della guerra.
A tutti costoro i ragazzi e le ragazze del laboratorio teatrale del Liceo Galileo Galilei hanno dato voce, con uno spettacolo che ha convinto e commosso spettatori e giuria.
Questi i loro nomi: Enrico Adinolfi, Chiara Catania, Agostino Comandatore, Matteo Gil Catuogno, Giulia De Luca, Giulia Di Marco, Maria Francesca Di Paola, Ginevra Fabiano, Virginia Garozzo, Caterina Liistro, Maya Lo Re, Veronica Massaro, Cristiana Massimino, Viola Parisi, Monica Pennisi, Martina Toro, Giulia Urzì, Edoardo Vinci.