MINISTERO DELL'ISTRUZIONE

    Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei - Catania 

Il 15 dicembre una delegazione di studenti delle classi terze e quarte del nostro Istituto si è riunita al Teatro Massimo Bellini di Catania per celebrare il 30° anniversario della Direzione Investigativa Antimafia e per assistere a un incontro, moderato dai giornalisti siciliani Salvo Palazzolo del quotidiano “La Repubblica”, e Salvo La Rosa, che ha visto come relatori esponenti della lotta contro la mafia con gli studenti del territorio.

In occasione del trentennale della DIA è stato, infatti, scelto il luogo di rappresentazione dell’opera catanese per eccellenza che ha ospitato diverse conferenze al riguardo e una mostra sulla storia dell’organismo interforze.

L’incontro è stato aperto dal primo cittadino Pogliese e dall’arcivescovo Gristina, i quali hanno invitato gli studenti a evitare quei comportamenti che alimentano la mafia rivolgendo, poi, loro il più sincero augurio all’essere “artisti per la vita”.

La conferenza ha, quindi, avuto inizio con la sigla, che riportava le parole chiave dell’evento,“Io sono no mafia”.

Era presente all’evento Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone che perse la vita durante la strage di Capaci. In questa occasione la Montinaro ha presentato la mostra itinerante di quelli che sono ormai i resti della Quarto Savona 15, l’auto che viaggiava sulla Palermo - Mazara del Vallo.

Sottolineando come la mafia oggi sia diversa e riorganizzata rispetto alla mafia intimidatoria degli anni ‘80 e ‘90, la signora Montinaro ha voluto ringraziare gli studenti, che da sempre sono stati al fianco dei magistrati; ha ricordato ai ragazzi di muoversi in direzione del giusto e quanto sia importante la partecipazione ad eventi come quello tenutosi al Teatro, eventi significanti per la lotta contro la mafia.

Successivamente, il direttore della DIA, Maurizio Vallone, ripercorrendo i punti salienti della storia della DIA e su come questa sia stata voluta da Giovanni Falcone, ha evidenziato come siano mutati gli obiettivi della mafia: non solo uccidere, ma arricchirsi e impossessarsi del futuro dei giovani odierni tramite l’acquisizione di potere e di appalti pubblici.

Con il suo intervento il dottore Francesco Messina ha esposto il percorso che lo ha portato a diventare direttore della Centrale Anticrimine e a collaborare alla cattura di Bagarella.

«La mafia è un’associazione a delinquere che riesce ad infiltrarsi ovunque se non è contrastata» afferma il magistrato Agata Santonocito, presente sul palco, ricordando che la mafia non è solamente quella che spara con coppola e lupara ma è, soprattutto, quell’organizzazione che punta ad infiltrarsi nella politica e nell’economia.

Dopo i saluti del Prefetto Maria Carmela Librizzi e del Questore Vito Calvino, si è aperto il dibattito e gli studenti hanno posto le prime domande. Queste riguardano argomenti quali le differenze tra le organizzazioni mafiose, i fondi europei destinati alla New Generation, la strage di Capaci del 1992 e i mezzi di cui ogni cittadino dispone per sconfiggere il fenomeno mafioso.

Nel momento conclusivo dell’incontro sono stati proiettati dei video-saluti dei comici palermitani Roberto Lipari e Sergio Friscia, mentre sul palco l’attore Enrico Guarneri ha messo in scena un piccolo sketch, nel ruolo del suo personaggio Litterio Scalisi.

Per concludere, gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Medi di Palermo hanno intonato una canzone, da loro scritta e composta, in memoria di Antonino Montinaro; l’incontro si è concluso con il dell’artista catanese Giuseppe Castiglia.

Mariafrancesca Di Paola III P

Fabrizio Nicotra IV F