“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.” Paolo Borsellino

Il 21 marzo 2023, giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, le classi quarte hanno partecipato alla visione della rappresentazione teatrale “Libere - Donne contro la mafia” (regia e sceneggiatura a cura di Cinzia Caminiti) al Piccolo Teatro della Città. L’opera mostra in maniera forte i soprusi della criminalità organizzata attraverso le parole e gli stati d’animo di una categoria di vittime spesso trascurata: le donne legate a coloro che hanno perso la vita a causa della mafia. Le storie narrate dai vari personaggi (interpretati da Cinzia Caminiti, Barbara Cracchiolo, Simona Gualtieri e Sabrina Tellico) sono storie di perdite, di ingiustizie e di estremo dolore, ma sono anche storie di forza e di volontà di rivalsa.

Si incontrano madri che hanno perso i propri figli, mogli che hanno perso i loro mariti, donne che hanno deciso di resistere al sistema mafioso. I personaggi entrano in scena in veste di viaggiatori: prendono dalle proprie valigie le loro tristi esperienze e le narrano con l’accompagnamento di danze e musiche che catapultano lo spettatore nelle storie stesse.

In questo modo vengono presentate Francesca Serio, Rosaria Costa, Daniela Ficarra, Felicia Barlotta e Piera Aiello, le quali diventano simbolo di tutte le altre donne vittime di mafia e si fanno portavoce del sogno che Michela Buscemi veicola poi nella sua poesia “A morti d’a mafia”: il sogno di un mondo non più soggetto al potere della criminalità organizzata. 

La mattinata si è conclusa con l’incontro tra gli studenti e Enzo Guarnera, avvocato penalista specializzato nella difesa dei pentiti di mafia e presidente dell’associazione “Antimafia e Legalità”. L’avvocato Guarnera, da subito disponibile a risolvere i dubbi degli studenti, ha messo in luce, facendo riferimento alla propria esperienza, l’importanza del valore della solidarietà, e ha fatto riflettere sul vero significato di un comportamento mafioso, che non è limitato ai grandi atti criminali, ma che comprende anche gli atti discriminatori che si registrano spesso tra i giovani.

Grazie agli spunti offerti, abbiamo compreso che solo se saremo capaci di avvertire profondamente il dolore provato dalle vittime innocenti di mafia e avremo la consapevolezza dell’importanza di valori quali la solidarietà, il rispetto delle regole e dell’altro, saremo davvero in grado di opporci e di sconfiggere “l’onnipotente e misteriosa” mafia.

Matteo Abenda  Ludovica Ricciardi  IV L