IV Giornata di Studi in memoria del Dott. Ugo Scelfo, già consigliere della Corte Suprema di Cassazione
(co-organizzato dal Comune di Catania e dall'Università degli Studi di Catania)
Con le sue sentenze, negli anni Settanta del secolo scorso, il Magistrato si oppose ad una colossale opera di speculazione edilizia alle pendici dell’Etna. Al fine di approfondire in ambito interdisciplinare i temi della sostenibilità ambientale con particolare riferimento ai profili giuridici, economici, infrastrutturali e delle politiche di sensibilizzazione e cittadinanza attiva, oltre alla partecipazione di amministratori e professionisti, l'evento ha visto anche la partecipazione di tanti studenti sia universitari che di istituti superiori.
Il Preside del Galileo Galilei, Emanuele Rapisarda, ha risposto all'invito all'evento ad egli rivolto dall'avv. Roberto Scelfo, figlio del magistrato Ugo Scelfo, e dal prof. Alberto Grasso, disponendo la partecipazione degli alunni della classe III G.
L'avvocato Roberto Scelfo incontrerà nuovamente il dirigente Emanuele Rapisarda, presso la presidenza del Galileo Galilei, per omaggiare l'Istituto con due copie, una destinata alla sede centrale, l'altra alla sede succursale, del saggio storico-giuridico "Scempi ambientali. Problemi giuridici di tutela degli ecosistemi nelle diverse epoche storiche" pubblicato dal padre nel 2016.
L'intervento preparato dai ragazzi della III G, durante le lezioni del docente Alberto Grasso, e letto dagli alunni Edoardo Cucinotta, Sofia Maiorana e Andrea Polistena, è di seguito riportato
L'articolo 9 della Costituzione, come recentemente modificato, recita: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali."
Un ambiente tutelato è un valore costituzionale nella misura in cui come tale venga percepito nella sfera pubblica, entro la quale le questioni di interesse collettivo siano dibattute criticamente.
Una sinergia tra educazione ambientale ed educazione civica (re-introdotta nei programmi scolastici mediante dispositivo legislativo del 20 agosto 2019) avrebbe, tra i riflessi più profondi, una più articolata distribuzione dei poteri al fine di una gestione più efficace del territorio, inteso come ecosistema.
Negli ambienti educativi andrebbe, in particolare, privilegiato un approccio basato su una forma di conoscenza integrata, una riflessione etico-politica - e, dunque, inevitabilmente anche giuridica - che articoli e coniughi insieme ambiente, rapporti sociali e soggettività umana, nel tentativo di costruire una nuova etica fondata su una comunità che eviti di scoraggiare le giovani generazioni dinanzi alle sfide odierne e future della complessità. Perchè ciò avvenga, tuttavia, è indispensabile non soli che l'educazione scolastica interagisca con la ricerca scientifica e filosofica più avanzata al fine di favorire una didattica capace di conciliare umanità e natura, seguendo gli orientamenti sottesi all'Agenda 2030, ma anche che verso tale direzione convergano i mezzi di informazione e il complesso delle interazioni sociali, ivi comprese quelle connesse a una politica più illuminata e lungimirante.
Questo obiettivo potrà essere realizzato avviando percorsi didattici che suscitino negli studenti - attraverso una prospettiva interdisciplinare - una riflessione sulla complessità e l'interdipendenza dell'esistenza, ovvero la consapevolezza della fragilità della vita, in modo da accrescere la cultura ambientale ed estenderla a partire dalla dimensione locale e periferica, trasformando l'impegno etico delle nuove generazioni in una prospettiva politica globale così da segnare un passo significativo verso una partecipazione autentica alla vita democratica.