In occasione del Santo Natale, i “Giovani Ambasciatori della pace di Living Peace International” del nostro Liceo si sono fatti promotori di un’iniziativa: offrire dei doni ai piccoli pazienti dei reparti pediatrici della nostra città, un gesto per la pace. Living Peace International è un percorso di coinvolgimento che unisce giovani e adulti “costruttori” di pace e che già da diversi anni vede protagonisti i nostri studenti. Insieme, i partecipanti alla rete mettono in campo azioni, raccolte fondi, momenti di condivisione e formazione dal vivo e sul web.
In questi anni non ci siamo mai fermati e, soprattutto con la pandemia, le occasioni di diffondere una cultura di pace, solidarietà e reciprocità si sono moltiplicate.
Quest’anno, in modo particolare, il desiderio di fare arrivare delle coccole ai piccoli pazienti delle pediatrie della nostra città ha messo in moto una catena di solidarietà tra i nostri studenti che ha dato come risultato quello di avere protagonisti non dei singoli ma tutta la comunità scolastica. La scuola, in questi giorni, è diventata una catena di montaggio, ognuno ha messo un pezzo di cuore, dimostrando che la pace si costruisce con i piccoli gesti di ciascuno e che donare è sempre un atto di amore. Il risultato è stato un’azione di decentramento che ha visto protagonisti tutti gli attori in gioco, studenti, docenti, collaboratori e famiglie, alle quali va il nostro riconoscimento.
In occasione di questa iniziativa, abbiamo pensato di donare ai piccoli pazienti che trascorreranno questo Natale in ospedale, oltre ai doni acquistati, anche un dono speciale. Gli studenti della classe 2^ C, infatti, hanno realizzato una strenna natalizia, un libello agile ma curato, in cui raccontano delle storie che, apparentemente, raccontano di un passato lontano che affonda nella favolistica latina ma che, in verità, racconta di loro, delle loro storie, della loro sensibilità.
Partendo dal Curricolo di Educazione Civica, col supporto del Dirigente scolastico, prof.ssa Gabriella Chisari, è nato il progetto di lavorare con la riscrittura delle favole di Fedro, coinvolgendo le intelligenze della classe in un lavoro che presuppone conoscenza e indagine della realtà circostante e senso della legalità.
Il libro nato da questa iniziativa, Ludus in fabula. Storia e storie della 2^ C, porta sin dal titolo la metodologia che lo ha visto nascere: scuola (ludus) e gioco (ludus) si incontrano e, nella tradizione favolistica, trovano un punto di convergenza. Nel sottotitolo, invece, si intende fare riferimento a ciò che il libro rappresenta: un condensato di esperienze e di sensibilità che racconta una storia, la storia delle nostre studentesse e dei nostri studenti che si confrontano quotidianamente con piccole e grandi sfide, fatte spesso di piccole e grandi ingiustizie e di piccoli e grandi soprusi. Dietro un’allegoria c’è sempre, pertanto, una realtà tutta da esplorare; nella scelta di un vizio e di un difetto c’è la volontà di mettersi a nudo e di mettere a nudo il proprio mondo. Con sguardo intelligente e originale, l’intera classe ha dunque voluto denunciare proprio quella zona d’ombra, fatta di prepotenza, di arroganza, di soprusi, spesso trascurata, ma che rischia di sopraffarci. Come ha scritto la rappresentanza della classe in questa iniziativa, Anastasia Ierna, Gaetano Ferrara e Giulia Chiarenza: «La nostra speranza più grande è di poter portare alla riflessione su sentimenti nobili e sinceri» i bambini e i ragazzi che apriranno le pagine del libro.
Quando ci siamo trovati nei vari reparti ospedalieri, la nostra speranza si è concretizzata, perché quei sentimenti nobili che desideravamo generare negli altri sono affiorati nei nostri cuori e li abbiamo letti nei volti di quanti abbiamo incontrato, dirigenti e operatori sanitari che, con calore, attenzione e grande ospitalità, ci hanno accolti, dimostrandoci il profondo amore che nutrono nei confronti dei loro piccoli pazienti.
Grati dell’esperienza fatta, certi che non sarà isolata, porgiamo a tutta la comunità scolastica i più cari auguri di Buon Natale.